The Mechanic: remake dell'omonimo film con Charles Bronson (da noi ''Professione Assassino), diretto da Simon West, graditissimo ritorno del regista di Con Air e il primo Lara Croft (graditissimo non tanto per i suoi film ma per essere legato alla produzione di Keen Eddie prima e alla regia del pilota di Human Target poi, graditssimo perché legato a Mark Valley), interpretato da Jason Statham e Ben Foster. Nei titoli di coda ho letto anche il nome di un Besson, non Luc, forse un parente. 
E' un film sborone, pieno di azione strepitosa e ammazzamenti brutali. Ecco, ''brutale'' è la parola chiave da tenere a mente: questo film all'inizio sembra il solito Statham post-Transporter, il titolo lo richiama per professione, ci sono le macchine, c'è la casa fortezza (nota: ''mecchanic'' = assassino) e il classico personaggio di poche parole. In realtà è un film molto diverso: adesso faccio una dichiarazione da spiegare, ''normalmente Jason Statham non lega il proprio nome a ruoli di anti-eroe violento''. Chiariamo: Frank Martin, Chev Chelios, Lee Christmas (persino i personaggi dei suoi giorni inglesi) non sono esattamente anti-eroi, non sono dei cattivi, inoltre la violenza che perpetrano nel corso delle storie è sempre ammorbidita da contesti leggermente comici o patinati. Il discorso si lega ai successi di Statham, lasciate perdere Cellular.
Qui è diverso: non solo interpreta un assassino spietato specializzato nel far apparire i suoi omicidi non degli omicidi, è proprio spietato. Lasciate perdere il leggero tentennamento che mette in moto la trama primaria e che porta Ben Foster a diventare il suo pupillo: per tutto il film, prima e dopo, Statham uccide. West ci mostra la violenza senza eccedere nello spettacolo, alcuni omicidi non vanno come dovrebbero e la morte si trasforma in una convulsione priva d'azione, determinata, netta, pratica. Certo, ci sono alcuni piani mirabolanti per ottenere l'effetto ''non omicidio'' ma sono talmente rapidi nella resa, merito del regista, che il vero fulcro non è affatto la preparazione (come spesso accade) ma la risoluzione, l'istante finale dell'assasinio. 
E' un bel film, la sceneggiatura è molto ben fatta e l'adattamento moderno rispetto all'originale è talmente riuscito che, caso rarissimo, ritengo questo remake MIGLIORE dell'originale. 
Grazie anche all'ottima interpretazione di Ben Foster: i suoi personaggi cominciano ad assomigliarsi, giovani sbandati violenti, ma la resa è sempre impeccabile. Ben Foster è un attore che potrebbe interpretare certamente ruoli drammatici più impegnativi, dovrebbe invece allontanarsi da ruoli troppo fisici come questo: il gioco picoletto arrabbiato contro montagna di muscoli (la rabbia vince) comincia a diventare stantio. 
Ecco, Jason Statham invece di film così dovrebbe farne almeno 2 l'anno.